Quanto tempo durano le protesi al seno? Non vi e’ una scadenza precisa, La maggior parte delle protesi mammarie impiegate nella mastoplastica additiva ha una lunga durata che può arrivare anche anche 20 anni. Tuttavia, ciò è possibile solo se non si hanno complicazioni o traumi. In ogni caso la sostituzione protesi seno è un intervento particolare che va effettuato con molta attenzione anche quando non vi cono complicanze, molti sono i dettagli da prenderei considerazione per migliorare l’estetica e proteggere il paziente.
Quanto tempo durano le protesi al seno? Non vi e’ una scadenza precisa, La maggior parte delle protesi mammarie impiegate nella mastoplastica additiva ha una lunga durata che può arrivare anche anche 20 anni. Tuttavia, ciò è possibile solo se non si hanno complicazioni o traumi. In ogni caso la sostituzione protesi seno è un intervento particolare che va effettuato con molta attenzione anche quando non vi cono complicanze, molti sono i dettagli da prenderei considerazione per migliorare l’estetica e proteggere il paziente.
Le protesi mammarie oggi utilizzate sono costituite da gel coesivo avvolte da un guscio piu’ consistente , un elemento compatto e stabile. In passato, le protesi mammarie erano composte da gel liquido il quale, in caso di rottura, fuoriusciva completamente. Questa stabilità assicura maggiore durata alla protesi che va comunque sempre monitorata nel tempo.
Eventuali problemi di consistenza o danneggiamento possono rendere doveroso un reintervento. La sostituzione delle protesi mammarie può essere necessaria per svariati motivi che vanno dalla rottura dell’impianto alle mutate esigenze della paziente. Il Dott. Marcellino è specializzato nel correggere interventi di mastoplastica additiva che hanno sviluppato complicanze ed esegue la sostituzione protesi seno a Roma da piu di 25 anni
Le donne portatrici di protesi mammarie devono effettuare un’ecografia mammaria annuale per valutare lo stato delle stesse. Inoltre, tutte le pazienti del dott. Marcellino hanno inclusi nell’intervento di mastoplastica additiva follow up di controllo a vita.
Questa prevenzione è necessaria per accertare tempestivamente eventuali disturbi al seno o alterazioni della forma. In alcuni casi, per approfondire eventuali problematiche, può essere richiesta la risonanza magnetica. L’unico esame che permette di accertare lo stato complessivo delle protesi.
I motivi per cui può essere necessario sostituire la protesi seno sono:
Ma come capire se una protesi al seno si è spostata o rotta? I sintomi sono parestesie transitorie, irritazione e compressione dei tessuti con dolori e fastidi evidenti.
La contrattura capsulare o fibrosi capsulare è provocata da un indurimento con contrazione della capsula che si forma attorno all’impianto. Si tratta della complicanza più frequente con una incidenza di più del 10% negli anni. Quando l’inspessimento si fa più duro è necessario intervenire rimuovendo tutta la capsula e sostituendo la protesi. Parliamo dei gradi Baker III e IV in cui la capsula intorno l’impianto e inizia a deformarsi fino a sviluppare dolore. Nei casi ricorrenti è consigliabile inserire una protesi in poliuretano.
Lo spostamento della protesi è un processo provocato dallo stiramento dei tessuti a causa del peso della protesi. Questo fenomeno si verifica spesso se sono state posizionate sotto il muscolo o sono eccessivamente grandi rispetto al torace. Il bottoming out è uno spostamento della protesi che “scivola” sotto al seno, oltre il solco. Può verificarsi se la tasca o la protesi sono troppo grandi. È una complicanza estetica molto fastidiosa poiché la protesi diventa visibile ed irregolare. Si corregge cambiando la protesi (in genere più piccola) ed effettuando una capsulorrafia, chiudendo con tecniche ricostruttive il polo inferiore internamente con suture ben disposte.
Il rippling delle protesi seno si manifesta con pieghe nella zona e può presentarsi immediatamente o dopo l’intervento di mastoplastica additiva. In questo caso è necessario attendere l’assestamento delle protesi prima di concludere che sia un caso di rippling. Si tratta di una complicazione che si verifica più facilmente in caso di tecnica sottoghiandolare ma anche nelle tasche sottomuscolare. Le cause possono essere:
Si può correggere con iniezioni di grasso (Lipofilling associato a cellule rigenerative) e/o re- inserendo la protesi sotto al muscolo quando possibile od utilizzare protesi sottoghiandolari con gel piu’ pieno che non da questo difetto estetico
La rottura della protesi seno è una delle paure di chi si sottopone a mastoplastica additiva ma è un evento molto raro. In generale la rottura non produce danni alle pazienti, tuttavia è consigliato un intervento repentino che eviti complicanze come la contrattura capsulare o la formazione di linfonodi.
Per capire se si è rotta la protesi seno dobbiamo porre attenzione ad alcuni sintomi:
Tuttavia la rottura della protesi mammaria può essere asintomatica per questo il Dott. Marcellino effettua controlli periodici negli anni.
In questi casi si procede alla sostituzione protesi seno cercando di rimuovere quanto più silicone possibile. In genere la rottura è, infatti, associata a protesi di scarsa qualità usate in passato.
Cambio protesi piu grandi o piu’ piccole
Nella maggior parte dei casi la sostituzione delle protesi avviene pero’ non per complicanze ma per il desiderio della paziente di avere delle mammelle piu’ piene, piu’ grandi o semplicemente dopo tanti anni il desiderio di avere un seno piccolo piu’ leggero. Questi sono interventi in teoria semplici ma che pero’ vanno fatti con estrema attenzione ed esperienza del chirurgo operatore . Nell’ aumentare di volume bisogna usare protesi almeno del 30% piu grandi delle precedenti ed allargare (capsulotomia) bene la tasca interna , riposizionare i solchi mammari e posizionare la protesi alta e verso il centro cosi’ da dare pienezza al nuovo seno . Nela caso di cambio con protesi piu’ piccole e’ importante ricostruire la tasca della mammella restringendo invece la capsula. Quest’ultimo intervento si puo’ associare o meno a mastopessi (lifting del seno) se necessario
Come abbiamo visto ogni complicazione prevede diverse modalità di intervento sostituzione protesi seno. In generale possiamo affermare che la sostituzione è una tecnica molto simile alla mastoplastica additiva. È prevista una visita preliminare e l’accesso alla tasca mammaria, successivamente si procederà alla rimozione della protesi per inserirne una nuova. E’ molto importante rimuovere tutta la capsula intorno alla protesi rotta e poi ricostruire la tasca della mammella internamente. I tessuti rimossi vengono mandati all’istologia per essere esaminati.
La sostituzione protesi seno viene eseguita in anestesia generale in regime di Day Hospital o ricovero di una notte. Come per la mastoplastica verranno applicati dei punti di sutura e una volta rimosso il bendaggio post operatorio andrà indossato un reggiseno contenitivo.
Questo tipo di supporto andrà indossato giorno e notte per un mese. I tempi di recupero dopo l’intervento di sostituzione protesi seno è di circa 7 giorni dopo i quali è possibile tornare a lavoro. Per l’attività sportiva sarà necessario attendere un mese.
Sospetti un danneggiamento delle protesi mammarie o non sei più soddisfatta della tua precedente mastoplastica additiva? Richiedi una consulenza per rimozione protesi seno a Roma con il Dott. Marcellino.
È la base del mio percorso di rinnovamento estetico, in cui mi piace instaurare una relazione diretta con il mio paziente.
Opero pensando ai desideri del mio paziente e ai risultati raggiungibili per garantire un risultato eccellente ed un miglior decorso post-operazione.
Dò tutte le informazioni sui tempi e le attenzioni da osservare, monitorando il paziente fino al suo completo recupero e per il resto della vita.